La piaga dell’amianto Parte II

By intothepot, 12/20/2013

L’amianto rimane una questione irrisolta ed oltre ad essere irrisolta, è un tema di cui più mi informo e più rimango scioccata. L’asbesto era stato dichiarato nocivo già nel 1909 con un decreto che ne sottolineava la potenziale pericolosità. Nel 1930 fu il Regno Unito a dichiarare l’effettivo legame fra amianto e tumori. Nel 1943, la Germania enunciò la connessione fra cancro al polmone e tumore alla pleura. pericolo_amianto

Adesso, la domanda sorge spontanea. Anzi, più di una. Perché in Italia si vieta il suo utilizzo solo dal 1992? (Legge 257 ne vieta l’utilizzo, ma non la vendita).

Perché si è iniziato a parlare del problema, e chiamarlo problema è riduttivo, solamente quando oramai era tutto, e lo è ancora, fuori controllo?

Uno dei drammi più grandi risiede a Monfalcone, dove nel 70% degli uomini adulti è stata rilevata la presenza di amianto nei polmoni.

Dove si muore di più a causa dell’amianto?

·  Gorizia e provincia, in particolar modo, come specificato prima, a Monfalcone.

·        Trieste.

·        Liguria, soprattutto Genova e La Spezia.

·        Piemonte, soprattutto la provincia di Alessandria. Proprio ad Alessandria, vi è Casale Monferrato, il quale ha ospitato, per parecchi decenni, la più grande fabbrica di cemento-amianto della Eternit.

·        Puglia, Taranto e soprattutto Bari, dove troviamo il cementificio dell’azienda Fibronit. E’ stata soprannominata “La fabbrica della morte”. Gli stabilimenti di questa società-Killer continuano a far ammalare le persone che abitano nelle zone circostanti e nonostante sia portatrice di morte non è stata ancora iniziata una bonifica; ne era stata promessa una, con successiva costruzione del cosiddetto “Parco della rinascita”, ma come sempre, in Italia, si fanno promesse e non si mantengono.

·        Toscana, in modo particolare, Massa, Carrara, Pistoia e Livorno.

·        Sicilia, Siracusa dove vi è uno stabilimento di Eternit.

Ancora una volta, siamo di fronte a una tragedia. Tragedia che poteva essere evitata. Come solito, si è giocato con la vita delle persone e si continua a farlo, dato che risposte, con conseguenti azioni concrete, non sono mai arrivate, e se sono arrivate, NON SONO AFFATTO SUFFICIENTI. Migliaia di persone sono morte e continuano le richieste di risarcimenti per danni provocati dall’amianto e noi siamo ben lontani da una soluzione definitiva. L’amianto continua a macinare vittime e lo Stato rimane a guardare. I risarcimenti sono giusti, ma non è solo così che si risolve il problema! Ci vogliono le bonifiche! Bisogna ripulire i territori, bisogna bloccare i danni. Le lobbies italiane ed internazionali hanno molti interessi radicati nell’industria amiantifera, continuano a giocare un ruolo di peso in questa storia e continuano a fare i propri comodi.

La battaglia per bloccare le conseguenze disastrose degli amianti è burrascosa, peggiorata dal fatto che nessuno ascolta, se non in apparenza. Se interessati a questo tema importante, informatevi. E ricordate che se vogliamo possiamo cambiare le cose.

Un’ultima domanda: chi sta pagando per questo? A chi vanno sulla coscienza migliaia di omicidi colposi? Io direi al governo.

 

Arielle T.

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