Bambini, web e ka-ching!

By intothepot, 11/06/2022

Il web è come uno specchio dove tutti vogliono vedere la propria immagine riflessa.

In una società malata di egocentrismo ed individualismo, è sempre più imperversante il narcisistico desiderio di vedere la propria vita specchiata nello schermo di uno smartphone.

Il “progresso” social prosegue e siamo giunti laddove, forse, non si doveva giungere, ovvero dove incontriamo bambini e, addirittura, neonati che inconsapevolmente partecipano al grande circo del mondo social, l’arena digitale che si nasconde dietro la farsa dell’inclusione e della condivisione per vendere e fare showbusiness.

I bambini non fanno in tempo a nascere che già sono lì, in ogni angolo della rete digitale, a chiedere elemosina per mamma e papà. Mettete Like e Iscrivetevi al canale. Guai a dire che i figli siano usati per pubblicità e ritorno economico, giammai. Nel mondo social, i neonati e bambini vengono ripresi per intrattenere il pubblico, così per fare spettacolo. La monetizzazione dei video é solo un effetto collaterale dello show.

Mi domando retoricamente come mai YouTube & company non facciano niente; ma, appunto, è una domanda retorica.

Riprendere bambini in video monetizzati con la scusa della condivisione e dell’intrattenimento è come mettere un figlio in mezzo alla strada con un cappellino rovesciato davanti ed aspettare che i passanti empatici donino qualche monetina.

Se i genitori non hanno talenti, è ovvio che si aggrappino alla prole per riscuotere qualche soldo.

Il mondo web può essere un luogo dove condividere talenti, dialogare, avvicinarsi a nuove conoscenze, non di certo uno spazio dove mettere i figli in bella mostra, così come se nulla fosse, così come se questi capissero cosa realmente sia una piattaforma social, un video virale o l’intrattenimento digitale. Gente che riprende in video figli malati, ricoverati in ospedale, neonati che non sono stati al mondo nemmeno per tre ore e già sono lì, in un bel video pubblicato su qualche piattaforma, anzi su tutte le piattaforme social, perché si sa, le cose vanno fatte bene.

Capisco non avere talenti, ma almeno abbiate quel minimo di decenza e pubblicate un video su come fare la macedonia, se non sapete fare altro, ma non videofilmate i vostri figli, ai quali non mostrate rispetto né tantomeno insegnate il pudore.

Non c’è molto da dire su questa triste realtà, il narcisismo è oramai imperante, dilagante e soprattutto ereditario, trasmettendosi di genitore in figlio ad un ritmo incalzante.

Un tempo si insegnava un mestiere, ora si insegna il “mestiere” dell’apparire, del mostrarsi.

Grazie ancora una volta a tutti coloro che mi leggono. Condividete i vostri pensieri, questo mondo fa sentire soli, ma soli non siete. Ci sono tante persone che ancora resistono e non si fanno coinvolgere in tutto questo fracasso sociale pieno di vuoto. Essere pieni di niente è il nuovo slogan dell’umanità.

Voi siate curiosi, Into The Pot è iniziato proprio così, incitando alla curiosità, alla conoscenza, al senso critico e alla forza interiore di non essere uno dei tanti.

Immagine di copertina: pixabay.com

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