Lo spreco è vivo e vegeto e ogni giorno è alimentato dalla nostra indifferenza

By intothepot, 05/23/2014

Forte l’immagine di copertina, vero?

Senza troppi giri di parole, vorrei mostrare, con questo articolo, il mio disgusto per tutti coloro che buttano, sprecano o “giocano” con il cibo. Tutti quei supermercati, negozi di alimentari, panifici, pizzerie, bar, ogni attività commerciale che, a fine giornata, getta via, senza pensarci due volte, il mangiare dentro un cassonetto, sono spregevoli, ignobili ed infami. Quest’ultimi sono la vergogna di questa società, ormai alla deriva. Da chi lascia “inmangiato” anche solo un pezzo di pizza sul piatto al ristorante, a chi getta via, dietro direttiva di chissà quale stronzo dirigente di un supermercato, interi sacchi di pane, frutta e verdura, prodotti surgelati e tutto ciò di immaginabile, è solamente un pezzente, un stolto, un parassita per la società. In Italia, e non solo, è reato accaparrarsi il cibo buttato via dal supermercato, non ci si può impossessare di un prodotto alimentare, anche se commestibile e anche se viene abbondonato nei cassonetti dagli stessi operai di un’attività commerciale. Spesso si verifica la nota pratica di gettare sui cibi ammoniaca o vernice per cercare di allontanare il fenomeno dell’accaparramento di beni alimentari rimasti invenduti. La colpa è di tutti, dalla nostra che non mostriamo nessun segno di disgusto, agli operai che lavorano nelle aziende coinvolte in questa eresia, ai responsabili e amministratori di un’azienda, i quali dovrebbero essere i primi a lavorare per garantire che nulla di alimentare vada sprecato, quando c’è gente che muore di fame ogni giorno! Prendere accordi con le Caritas di turno, le quali hanno colpe lo stesso, perché, fatemelo dire con un aforisma, se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. Accordarsi perché il cibo possa arrivare anche in aeree lontane, prendere accordi sul da farsi, muoversi per aiutare chi non ha nulla, fare qualcosa insomma! Fanno i salti mortali per venderti un prodotto e poi non riescono a “disfarsene” in maniera degna? bambini-africani-thumb-370x244Assicurare cibo a tutti è qualcosa che fa così fatica? Ma tutte queste associazioni del cavolo, perché non si prestano a cancellare uno dei peccati maggiori di cui l’umanità si è resa colpevole? Ovvero la fame e la morte dovuta ad essa! Nemmeno per la mancanza di risorse, ma per lo spreco di esse da parte nostra. Che orrore. Mi fate il progettino, lo stand e fronzoli vari, fuori dal supermercato, per raccogliere prodotti da destinare ai più poveri? La raccolta di prodotti per i bisognosi? Stupidate! No, non ci sto! Questo significa adeguarsi al sistema ed io non ci sto! Il sistema dello smaltimento/distribuzione/raccolta (chiamatelo come volete) di cibo è sbagliato? Allora si cambia! Certo, so che è più facile convincere una persona, che va a fare la spesa, a comprare un prodotto da dare all’associazione di turno, piuttosto di convincere l’azienda, dalla quale compro quel prodotto, a mobilitarsi per far sì che tutte le cose invendute vadano a chi ne ha bisogno. Un’azienda si rende proprietaria di enormi quantità di cibo? Bene, visto che il cibo è, senza bisogno di argomentazioni, una cosa sacra, si diventa automaticamente responsabili di esso e, conseguentemente, sono responsabili degli sprechi. Difficile da comprendere? Solo per chi non vuol capire.

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Sono così arrabbiata, disgustata, nauseata da questo problema. Vorrei invitarvi, esortarvi a fare sentire la vostra opinione, la vostra voce deve risuonare, le nostre voci unite devono far scuotere tutto, per provocare reazioni da parte di quelle aziende che non vogliono ascoltare. Ma la FAO non ha nulla da dire a proposito? I responsabili di tale organizzazione e tutte le altre fac-simile si elevano a difensori di chissà quali diritti e poi si perdono volontariamente in un bicchiere d’acqua. E’ più facile chiedere soldi che impegnarsi a cambiare veramente le cose. Sempre la vecchia solita minestra: non si fa nulla se non se ne ricava un profitto. Se unissimo le forze potremmo lasciare un segno, ma siamo tutti troppo impegnati alla nostra personale ascesa verso chissà quale vita benestante, verso chissà quale personale realizzazione economica egoistica e non riusciamo ad aiutarci ed impegnarci in qualcosa di davvero umano. Ormai di umano ci è rimasto solo il nome.

Infine, vorrei esprimere il mio disappunto per tutti quei programmi di cucina dove viene buttato il cibo, dove si denigra un piatto cucinato male, così non si esalta la cucina, ma il vizio, il lusso e lo schifo che oramai è divenuta la nostra società. Dare per scontato il cibo è errato, ci sono persone, anche se per molti meschini imprenditori non sono da considerare tali, date le vergognose e disumane condizioni sotto le quali fanno loro lavorare, che si spaccano la schiena per farci arrivare due pomodori sul nostro piatto o qualche chicco di riso sulla nostra tavola e noi, invece di mostrare rispetto per tale risorsa alimentare, fonte di vita, la diamo per scontata, ci giochiamo ed infine, quando è troppa oppure per fare show, la buttiamo via? Indignata, ecco come sono e mi vergogno per la mia impotenza.

Anche la più bella morale è stata eclissata dalla morale del soldo e dall’esaltazione dell’ego. Pensare agli altri è cosa faticosa, meglio accendere la tv e spegnere il cervello.

 

Arielle T.

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