Società: i falsi miti sulla bellezza

By intothepot, 11/22/2013

Questo articolo è stato ispirato da una frase detta da Victoria Beckham in un’intervista riguardo una delle sue tante collezioni di moda ed è la seguente: “Voglio ispirare le giovani donne a stare bene con loro stesse”.

La frase in sé, devo ammettere, non ha nulla di sbagliato, se non fosse per il fatto che la sento dire da una donna che ha visitato, più che spesso, il chirurgo plastico. Quindi, fatemi capire, il chirurgo plastico aiuta a farci sentire più belle? Se una ragazza non si vede attraente allo specchio dovrebbe pensare di andare online per scaricarsi il primo catalogo di rinoplastica del chirurgo della sua zona?

Una giovane donna come Megan Fox, di 27 anni, ha fatto ricorso più volte alla miracolosa chirurgia per rifarsi un po’ qui e un po’ là. Se una donna, già molto affascinante come lei, un giorno riflette e prende la decisione di ridarsi una sistematina, chirurgicamente parlando, non vi pare che ci sia qualcosa che non vada? Non che io voglia dire che una donna meno attraente è più giustificata nel farsi un ritocchino, ma semplicemente vorrei dire che la bellezza non è una cosa che si può pagare per avere. Adesso verrò attaccata per essere una qualunquista nelle mie affermazioni, ma non vi sembra che tutto quello che gira intorno alla parola “bellezza” sia un pochino errato? Bellezza non è magrezza, non è svestirsi, non è mostrare la pelle, non è un naso alla francese o una vita da far invidia ad un’ape. Oramai siamo così assuefatti ed avvezzi a questi modelli che ci sembrano, anzi che affermiamo, essere giusti. Non esistono stereotipi giusti o sbagliati, semplicemente non devono esistere stereotipi. Tutti abbiamo pregi e difetti, ma non credo sia giusto che passi il messaggio che quest’ultimi possono essere facilmente cancellati o modificati attraverso un intervento estetico.

Ognuno la può pensare come vuole, ma con questo piccolo articolo, vorrei provare a far capire alle giovani ragazze che non sempre quello che si vede su una rivista, alla televisione o in un qualsiasi altro mezzo di comunicazione, sia un esempio da seguire. La magrezza non deve essere indotta, non bisogna mangiare come un canarino, non bisogna ricorrere alla liposuzione per essere snelle, ci si deve apprezzare, perché la bellezza è essere in armonia con le proprie curve e chiunque non vi apprezzi per come voi apparite, non vi merita. Non esiste nessun modello di bellezza, esistono le donne, donne diverse fra loro, donne con curve più o meno accentuate, donne alte e basse, donne con occhi grandi o a mandorla, non esiste la donna bella e quella brutta. Siamo diverse, ognuno con le proprie caratteristiche, impariamo ad accettarci per quello che siamo. Nulla di tutto ciò che è indotto, causato da un qualcosa, suscitato da insicurezze si rivela giusto; insicurezze, che poi, sono a loro volta prodotte da questa società che vuole indurre alla perfezione, che non esiste, e se esistesse non sarebbe di certo una modella di Glamour o Vanity Fair o quel che si voglia.

E’ facile cadere in tentazione, lasciarsi andare, quando si è circondati da certi messaggi, quando si vive in una società che basa tutto sull’estetica, sull’apparire, sull’essere al centro dell’attenzione e disdegna tutto ciò che non rientra nei canoni che siamo abituati ad avere.

Vorrei concludere scrivendo una delle tante frasi che in questo articolo potrebbero essere etichettate come moraliste: siate voi stesse, senza che nessuno vi dica chi dobbiate essere o a chi dobbiate assomigliare.

Arielle T.

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