Il Messia si chiama Expo 2015

By intothepot, 08/25/2015

Quanto tempo trascorso dall’ultimo articolo, cerchiamo di raccapezzarci qualcosa.

Quanti pensieri avrei da scrivere, ma non ho la verve giusta, il periodo non è dei migliori.

Non sarà un articolo informativo, piuttosto un vero e proprio pezzo di blog, ciò che mi viene in mente, lasciate che ve lo racconti.

Il cosmo del web è così pieno di notizie, di informazioni, di ragguagli che una persona curiosa, e soprattutto amante della lettura come me, non può che buttarcisi a capofitto. Se poi le informazioni che leggo siano vere o false, quello è un altro discorso e mi affido al mio senso critico. Non mi stancherò mai di scriverlo, abbiate senso critico, perché altrimenti vi faranno credere che gli asini volino, anzi forse in molti già ci credono.

Vi racconto un episodio: una domenica, girovagando per casa, cosa udirono le mie orecchie? Il vicario di Cristo che rassicurava tutti i suoi fedeli con delle parole a dir poco oscene. Che il Santo Padre fosse osceno (e mi prendo la responsabilità di ciò che dico) lo sapevo già, ma quella volta superò se stesso. Le sue parole erano, più o meno, queste: “Uno dei segnali che ci fanno sperare per un futuro migliore è l’evento Expo”. Scoppiai a ridere e pensai a quella frase, tanto criticata quanto strumentalizzata, di Ricky Gervais, che tradotta recita così: “Ringrazio Dio per avermi fatto nascere ateo”. Che la Chiesa sia strumento di assoggettamento al potere delle masse si sa, ma che il Pontefice mi arriva a dire certe cose alla luce del sole domenicale con mia nonna che ascolta, mi ha sorpresa davvero tanto, perché il livello di sottomissione alle sue parole è talmente alto che non si tratta più di fede, ma di mero asservimento sociale. Nessuno tocchi il Papa, lui è espressione di speranza e di liberazione da tutti i mali. Certo, come no. Il Papa è l’uomo più vicino a Dio, o forse no, volevo dire più vicino al potere economico, alle lobbies, ai governi e alle banche, insomma la Chiesa dove può prendere moneta contante (o bonifici bancari) prende tutto, come il banco al Casinò.

L’unica parola di Dio che trovo veritiera è onnipresenza. Quello proprio sì, il Papa è economicamente onnipresente. Ovunque la Chiesa si trovi, il denaro non manca mai.

Vi potrei parlare dell’Expo, per denigrarlo in ogni sua forma, ma per oggi passo. Voi, miei cari lettori, che ne pensate? L’evento milanese più orrido che mai, è giunto da noi per renderci liberi oppure per renderci schiavi? Per farci assaggiare il sapore della riscoperta del mangiare bene oppure del mangiare merda? Al di là del mangiare bene o male, ci dimentichiamo che qualcuno, ma non tanti, solamente 25.000 persone muoiono di fame ogni giorno (di cui ¾ sono bambini con meno di 5 anni) e circa 800 milioni la patiscono in tutto il Pianeta. Passiamo oltre, tanto sono sicura che il tutto si risolverà per il meglio. Confindustria, Caritas, Coca Cola Company, Mc Donald’s, Save the children, Corriere della Sera, Ovs, Excelsior, Intesa San Paolo etc. etc. sapranno gestire l’intero progetto per il bene pubblico e porteranno pace ed amore in questo mondo dove tutto fà business, pure le morie di neonati; non volevo far intendere che corporazioni come Save the children non aiutino i bambini, affatto, anzi ci mangiano proprio sopra, aiutati largamente dai governi dei Paesi dove operano. Qualcuno mangia insomma, poi se sia Claudio Tesauro o i bisognosi, quello è un altro paio di maniche.

Sono sicura che ritornerò a parlare dell’Expo, evento dal retrogusto lucrativo e redditizio a senso unico (ovvero ci guadagnano solamente le aziende multinazionali, le corporazioni e le organizzazioni internazionali che vi partecipano), però non pensiate che io non voglia riconoscere l’importanza di un avvenimento di così grande spessore, “nutrire il mondo” è fondamentale, poi se ci si specula sopra è pure meglio.   Alle multinazionali lì presenti stanno davvero a cuore fatti, di cui loro stesse sono la causa, come lo sperpero di cibo e la disoccupazione, davvero ci tengono.

In fondo, per tornare agli asini che volano, io ci credo, una volta ne ho visto uno in cucina da mia nonna, quella famosa domenica, quando Sua Santità raccontava di come il Messia fosse finalmente giunto sulla Terra e per noi italiani ha finalmente un nome e si chiama Diana Bracco, Presidente di Expo 2015 Spa.

Grazie Diana, davvero. Non importa se sei indagata per questo o quel reato, evasione fiscale o appropriazione indebita, sono solo dettagli. Sei paladina della società farmaceutica Bracco Spa, ma soprattutto della pace nel mondo.

Pur non volendovene parlare, vi ho parlato di Expo, è stato più forte di me.

A presto.

Arielle T.

Le immagini presenti non sono né di mia creazione né di mia proprietà.

2 Comments

  1. Vincenzo ha detto:

    Bellissimo!

  2. Anna ha detto:

    carissima arielle tutto cio che hai scritto lo condivido pienamente. complimenti per il tuo articolo.ora che ti conosco voglio leggere i tuoi articoli precedenti sono sicura che mi piaceranno.

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