Il sesso è ovunque e questo ci fa male!

By intothepot, 03/29/2014

Una ipersessualizzazione dell’immagine della donna, promossa dalla maggior parte dei canali di divulgazione mediatica, sta cambiando i nostri approcci con il mondo del sesso, sta massacrando la naturale accettazione del proprio corpo, si sta insinuando nei nostri pensieri, cambiando così i modi di pensare e viscidamente ci sta portando a volere essere un qualcuno diverso da noi stesse.

Ipersessualizzazione: sproporzionata, sfrenata e smisurata esposizione a provocazioni, sollecitazioni, istigazioni, impulsi e stimoli di natura sessuale.

Se c’è ancora qualche pseudo psicologo che mi vuole affermare che i disturbi alimentari non siano da implicare alla assidua sottoposizione ai media, mi dia i contatti perché lo faccio radiare dall’albo. Come sempre, nei miei articoli, vi linko le letture che mi hanno saputo trasmettere informazioni utili, sensate e stimolanti per la mia mente e che mi portano ad essere sempre più affamata di sapere e vogliosa di miglioramenti:

Le trappole dell’ipersessualizzazione moderna:

http://www.toninocantelmi.com/web/article267.html

Spot pubblicitari, magazine di ogni genere, fumetti per tutte le età, talk show, spettacoli musicali e non solo, cinema, fiction, televisione, tutto quello che appartiene al mondo dello show business, tutto ciò che si trova su internet, tutto ciò che è legato alla promozione di un qualche cosa, tutto ciò che ci circonda (sia che siate d’accordo o meno, sia che ne siate consapevoli o meno) è legato al sesso, alla sessualità femminile in particolar modo e al ruolo che l’uomo deve avere nei confronti della donna, che vediamo sempre più nuda ed ascoltiamo sempre di meno.

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Programmi televisivi rivolti al miglioramento fisico, programmi che ti trasformano da brutta a bella in men che non si dica, un po’ di trucco qua, un naso rifatto di là, un vestito più corto di qui ed il gioco è fatto.

Bambini e bambine esposti a cartoni animati con protagoniste sempre più disinibite.

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Il web facilita, ancora una volta, l’accesso ad immagini ed informazioni, legate all’essere donna, sempre più deformate e travisate.

Alcune donne affermerebbero che vedersi belle e sentirsi bene con se stesse è legittimo ed io risponderei loro che sì, è legittimo, ma può diventare facilmente stupido, se la voglia di essere socialmente belle ed accettate supera la normale voglia di accettarsi. Mi spiego meglio: non sto discutendo la voglia di sentirsi belle, ma la pretensione di volere assomigliare a qualcuno che ha generato la società.

Al mondo d’oggi, ci sono persone che muoiono, per colpa nostra, perché la colpa è nostra, lo sapevate, si? E noi cosa facciamo, ci andiamo a rifare le tette? Cavolo, c’è qualcosa che non va.

Questo bombardamento a sfondo sessuale sta portando ad un degrado di tutti i valori che uomini e donne dovrebbero avere. Violenze di gruppo a scopi sessuali, bullismo, donne violente, ragazzine svestite a 12 anni sotto gli occhi delle madri, ragazzi che approcciano il sesso come io approccio l’allacciamento mattutino dei lacci delle scarpe: senza nessun valore e senza nessuna considerazione né per la donna, né per se stessi.

La sessualità viene vista solo come strumento di accettazione in un gruppo o come strumento per farsi valere nel mondo del lavoro.

Ho 25 anni e credo di aver costruito con molta forza i miei valori e di aver ricercato, con volontà, gli strumenti per proteggermi da tutto ciò che mi circonda. Ho un alto senso di critica che mi porta a scrutare, osservare e scannerizzare tutto ciò che in qualche modo entra in contatto con me. Mi sono guadagnata, non senza sacrificio, il mio senso critico. Non è facile prendere una posizione diversa da ciò che pensano tutti. Non è facile dire di no ai valori che la società mi pone davanti.

ed-sessualeI bambini come fanno a sviluppare questo necessario senso critico, che io definirei di primaria importanza?

I genitori e gli insegnanti dovrebbero lavorare insieme per formare i bambini di oggi per diventare uomini e donne migliori di domani, ma come si fa, se questi genitori e questi insegnanti sono quelle stesse persone schiave del consumismo, di un immagine della donna e dell’uomo contorta ed estremamente sessualizzata? Come fanno questi bambini a crescere, se non vengono dati loro gli strumenti per far nascere un pensiero personale e non condizionato dalla società?

I bambini e ragazzi vengono lasciati soli davanti al computer o alla televisione, senza nessun filtro che li protegga da informazioni mal costruite e deviate.

La diffamazione mediatica del valore della donna e della sua bellezza è senza precedenti. Una donna spinta ad una perfezione ideale che non esiste: una perfezione inventata a tavolino.

L’ipersessualizzazione porta ad avere una bassa autostima e le ragazze si trovano disorientate ed impotenti di fronte a tale manipolazione del pensiero.

Accettarsi è così tanto difficile? Sì, è difficile quando tutto e tutti ti fanno sentire inadeguata, quando vieni spinta ad essere ciò che non sei. Dovremmo essere orgogliose della nostra individualità, della nostra unicità, dovremmo voler essere noi stesse, dovremmo migliorare l’anima e non il corpo, ma capisco che, per la società, è più conveniente spingerci verso un inutile cambiamento del nostro corpo piuttosto che un sano miglioramento della nostra anima.

 

Arielle T.

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