Cose comprate, cose buttate e valori dimenticati

By intothepot, 02/28/2014

Eccomi tornata sulla retta via; ho qualche acciacco, ma sono qui.

Accendo poco la televisione, non ho stima della maggior parte dei programmi che vi trasmettono. Il palinsesto di quasi tutte le reti televisive fanno abbastanza ridere e questo sarebbe un bene se i programmi fossero comici, il problema è che non lo sono, o meglio la questione sta nel fatto che sono più umoristici i programmi giornalistici, di inchiesta, di informazione, di cronaca che quelli coscientemente comici.

Oltre all’aspetto dell’informazione che si rivela costantemente truffaldina, contraffatta e menzognera, vi sono altri aspetti ignobili che circondano il mondo televisivo. Più che aspetti, dovrei definirli “specchi” che rispecchiano e riflettono a pieno bisogni e pensieri di una società, la nostra, che io personalmente disprezzo. Per fortuna, non la disprezzo nella sua totalità, perché ci sono persone che la combattono, non la società in sé, ma la marea di falsità che porta con sé: false notizie, falsi valori, false morali, false idee, false aspettative, falsi volti, falsi sorrisi.  

Non potevo non dirlo: chiunque sprechi o giochi o faccia attività diverse dal mangiare con il cibo è un emerito ed illustre deficiente. Spero che ogni tanto questi deficienti possano saltare qualche pasto, magari imparerebbero ad apprezzare di più quello che si ritrovano, per loro fortuna, nel loro piatto. A quest’ultimi sono fratelli coloro che sprecano acqua. Di fatto è una vergogna tutto ciò che viene sprecato, dato che gli essere umani hanno avuto la capacità di creare un’isola con una superfice quattro volte maggiore di quella del Giappone: l’isola, chiamata Pacific Trash Vortex, è costituita interamente da spazzatura e non è l’unica! Ci sono isole di diverse dimensioni aventi la stessa spaventosa caratteristica: sono tutte formate da accumuli di immondizia. Ne siamo orgogliosi? E ricordate, anche i nostri rifiuti fanno parte di quell’isola. Non pensate che siate esclusi. Abbiamo tutti la nostra fetta di colpa.

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Cambiare tutto ciò che si possiede come si cambiano le mutande non è lodevole, anzi. Ho una televisione che va benissimo? Ma no, non è abbastanza alla moda, voglio qualcosa che dica “ehi, guarda che plasma! Figo, eh?”. I nostri bisogni vengono manipolati da strategiche azioni di marketing, dal ridondante frastuono che fanno le pubblicità, dalla nauseante pressione mediatica che ci spinge ad avere sempre di più, anche quando quel “più” non è affatto necessario. Oramai, crediamo che le fondamenta del “vivere bene” siano le cose materiali, le cose che compriamo, le cose che mostriamo: “Ho bisogno di altre scarpe, di un’altra giacca, di un altro telefonino, di una nuova macchina, di tante e belle cose nuove”. Noi abbiamo le cose nuove, dimenticandoci, però, della fine che facciamo fare alle vecchie, dimenticandoci persino di chi non ha nemmeno le VERE FONDAMENTA: una casa, una scuola, un ospedale, cibo ed acqua.

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Noi buttiamo via, fregandocene di tutto e di tutti. Basta che abbiamo tante cose che ci circondano e che possiamo mostrare agli altri, per il resto Dio provvede. Peccato che Dio non esiste, come non esiste il Diavolo. Se qualcosa va bene non è per merito di Dio e se qualcosa va male, non c’è lo zampino del Diavolo, ma ci sono le persone di mezzo. Le persone fanno girare il mondo, noi facciamo girare il mondo! Non c’è qualche entità satanica che manipola il mondo. Il mondo è governato da esseri “umani” e la colpa di tutte le cose che non vanno è la loro tanto quanto la nostra che lasciamo che ci governino così.

 

Arielle T.

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