Cambiare? Troppa fatica.

By intothepot, 02/02/2014

Cosa scrivere in questo articolo? Dovrei parlarvi dell’utilità dell’uso di detersivi ecologici e biologici, dell’uso responsabile che si dovrebbe fare dell’acqua, che fino a prova contraria è un bene comune e che sprecarla è pari a sputare in faccia ad un bambino del Terzo Mondo che si fa a piedi nudi chilometri per portare alla sua famiglia un secchio pieno di essa? Dell’uso di pesticidi chimici in agricoltura che fa morire di cancro intere popolazioni del Sud America, della mala informazione che ci circonda? Mass media corrotti dalla politica e dai soldi? Dovrei scrivere riguardo le regole spietate che ci sono dietro il traffico di donne dell’Est oppure sulle multinazionali che corrompono interi organi governativi oppure sull’infinita ragnatela di denaro e potere che ci avvolge e che domina il mondo? Inquinamento, zolle costituite solamente da rifiuti, da immondizia. C’è di tutto a questo mondo. Sfruttamento delle donne e di bambini nonché della vita di persone considerate inferiori, perché sì, non giriamoci intorno, al mondo ci sono persone di serie a e quelle di serie b.

A volte una persona come me, già debole di suo, si sente inutile davanti a tutto questo schifo.  

Purtroppo, da millenni tramandiamo solamente distruzione. Stiamo distruggendo il Pianeta che ci ha dato la vita. La nostra civiltà industriale pensa esclusivamente a produrre, pensa a come sfruttare ogni singolo metro quadrato di questo mondo, pensa a cosa si potrebbe produrre, pensa ad andare avanti senza però mai voltarsi indietro, forse perché sarebbe troppo scottante quello che si potrebbe vedere.

Non apprezziamo la bellezza del nostro Pianeta, pensiamo solo a quanto essa sia remunerativa, pensiamo a cosa ci potrebbe dare e poi non importa se a fine giornata abbiamo sfruttato, inquinato e calpestato valori.

Un articolo che parla di tutto e di nulla. Un articolo riflessivo e personale. In fondo Into the Pot è anche questo, anzi probabilmente è solamente questo. Voglio scrivere per dare voce e spazio alle mie idee, condivise o meno che siano.

A volte rifletto sulle possibilità effettive di cambiare le cose e come potere dare un contributo positivo al mondo, ma poi le mie speranze di cambiamento vengono cancellate da altri pensieri e altre domande: ma vogliamo davvero farlo? La gente vuole davvero cambiare? Il punto non è se sia possibile o meno cambiare, ma se lo si voglia o meno fare.

Passiamo più tempo a pensare a quanto sia irrealistico e utopico un cambiamento, piuttosto di pensare a motivarci e a volerlo veramente. Deduco che il perché sia semplice: è molto più facile pensare che sia impossibile, perché se pensassimo che sia possibile dovremmo fare qualcosa di concreto, non vi pare? E allora, meglio non pensare.

Arielle T.

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