Binomio fatale: Mass media e anoressia nervosa

By intothepot, 12/04/2013

Wow”: questa è l’esclamazione di tutte le porcate che leggo quando decido di iniziare a girovagare nel web allo scopo di farmi venire qualche idea per iniziare un articolo. Volevo scrivere, per l’ennesima volta, per denunciare i problemi alimentari a cui (quasi) tutte le modelle, le aspiranti tali, le indossatrici e le ragazzine vanno incontro, se continuiamo a sbattere loro in faccia i giornali di moda, le teorie bizzarre di uno dei pilastri della moda Karl Lagerfeld che smentisce ogni rapporto fra moda e anoressia, programmi televisivi con donne davvero magre che, al di là di tutto, non sanno mettere in fila due frasi di senso compiuto, seguite poi da ragazze immagine e ballerine televisive con gonna filo inguinale.

Credo che sia oramai affermata, anche se ci sono ancora molti veterani del “ma non è vero che sono magre”, la combinazione fatale fra show business, moda e disturbi alimentari e ancora più affermata è l’ulteriore pressione psicologica a cui i giovani vengono sottoposti. Quest’ultimi subiscono inconsciamente gli attacchi dei mass media che cercano di inculcare loro principi ed idee non giuste.img1-2

Sappiamo quanto può essere debole e fragile l’autostima di una 15enne, ma perché no, anche di una 30enne e sappiamo quanto è facile pensare di essere noi quelle sbagliate, perché cerchiamo (noi, ovvero coloro che vivono circondati da messaggi mediatici sbagliati) di assomigliare a dei modelli che sono stati inventati, che non sono reali.

Non tutti conoscono le regole su cui si fonda il marketing, non tutti sanno quanto è macabro il meccanismo che si nasconde dietro uno spot pubblicitario. I mass media cercano di farci essere come loro vogliono che noi siamo. Ci inculcano bisogni e desideri che noi non vogliamo, ma che finiamo per volere per un semplice effetto di “lavaggio del cervello”. Se ti faccio vedere sempre un cellulare ipertecnologico, finirai per volerlo e così avviene per i pensieri: se vedo sempre ragazze magre in televisione finirò per associare successo e bellezza a quel modello di donna. Indurre un bisogno e mantenerlo vivo nella persona non è poi così difficile, si crea a poco a poco una voglia ossessiva di un qualcosa, materiale o meno che sia. Il bello (o brutto dipende dalla prospettiva) sta nel fatto che i soggetti in questione (cioè noi) non sapremo di avere comportamenti indotti, ma saremo sicuri di essere noi gli artefici delle scelte, penseremo che i nostri desideri siano totalmente normali ed ordinari, invece di sapere la verità, ovvero che c’è stato un gioco di induzione e non una nascita spontanea delle necessità. E così finiremo per volere la macchina Romeo e Romolo, il reggiseno senza ferretti, il mascara effetto prodigioso messo a punto dalla Nasa, lo smalto color verde giallognolo fumè, gli occhiali marchiati Regina d’Inghilterra, il cellulare per gli amanti delle mele, l’Ipad, l’Ipod e l’Ipud e robe simili. Poi, se effettivamente sentite che vivete meglio, bhè meglio così, chi sono io per dire che sono cagate? Oops, scusate, con la storia che è il mio blog mi lascio un po’ troppo andare, diciamo così, sono, a mio modesto parere, delle inutilità.

Per ritornare ai falsi modelli di vita, di successo e di bellezza vorrei finire col dire questo: iniziate col pensare con la vostra testa e voi, ragazze, non date retta agli spot della Tezenis; a proposito, ne hanno fatto un altro, l’avete visto? Ad ogni modo, è un altro esempio di ragazze anoressiche piazzate lì ad hoc, che di certo non hanno nulla a che vedere con la bellezza femminile, cosce con la stessa circonferenza della gamba, più che sexy mi sembrano struzzi. Uno spot davvero esemplificativo della visione distorta della bellezza.

Campagna-contro-anoressia-You-are-not-a-sketchBattute a parte, vi prego informatevi sul disturbo dell’anoressia, magari in un altro articolo ne parlerò meglio, ma ho notato che online ci sono parecchie informazioni, bastano pochi clic e vi si apre un mondo; i sintomi possono essere nascosti e possono non essere ben visibili agli occhi comuni, ma informandosi si può diventare più consapevoli e si possono aiutare gli altri ad uscirne, quindi se pensate che qualche vostra amica, se vostra figlia o una ragazza di vostra conoscenza possa soffrire di questo disturbo, fatevi avanti e parlatele. Le ragazze affette da tale malattia (anoressia nervosa) non sono consce e probabilmente sarà difficile per loro accettare la situazione, ma con il giusto aiuto, le giuste persone e con gli strumenti appropriati possono diventare consapevoli e possono uscirne vincitrici.

 

Arielle T.

 

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